Giazza

Giazza

Giazza è un piccolo paese situato nel parco naturale della Lessinia, a circa 30 km da Verona. La sua foresta è una delle mete più interessanti della zona: storia e tradizioni popolari si uniscono e si mescolano alle bellezze naturalistiche. Molto ben segnalati sono gli itinerari da fare a piedi o in bicicletta, per raggiungere punti panoramici, malghe e fontane.

Per ogni sentiero, caratterizzato da diversi colori, è indicato anche il tempo di percorrenza e quindi si potrà scegliere quale percorrere in base a tempo e allenamento; generalmente sono di difficoltà medio-bassa.

Giazza è l’unica località degli antichi Tredici Comuni dove ancora si parla il cimbro, detto localmente tauć. Si tratta di un idioma germanico affine al bavarese, portato nel medioevo grazie all’arrivo di coloni provenienti dalla Baviera e dal Tirolo.
I cimbri possono comunque essere considerati un gruppo etnico a sé stante con usanze e tradizioni derivate dalla loro ascendenza germanica.

La popolazione cimbra arrivò a contare, nel Seicento, circa 20.000 parlanti, per poi decadere e ridursi. Ad oggi si stima che le persone in grado di parlare o comprendere il Cimbro siano mezzo migliaio. Ciononostante, questa lingua è oggetto di numerose iniziative culturali promosse dall’associazione Curatorium Cimbricum Veronense, la quale oltre a gestire il Museo Etnografico dei Cimbri di Giazza organizza anche corsi di cimbro. I cimbri sono oggi protetti, a livello internazionale, dall’adesione dell’Italia alle convenzioni del Consiglio d’Europa sulla protezione delle minoranze: la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie.

Oltre alla lingua, l’identità cimbra si distingue per alcuni caratteri propri, come le processioni campestri di primavera per riecheggiare i riti antichi e il trombino, un’arma da fuoco a salve, simile a un grosso fucile che, a causa della struttura ingombrante e del peso, rende impossibile mirare il bersaglio. Infatti, quest’arma non è stata mai utilizzata per ferire ma per indicare la presenza di un nemico e per accompagnare riti e celebrazioni religiose. Oggi esistono dei gruppi di sparatori, chiamati Pistonieri, che si esibiscono con queste armi durante feste o sagre. L’evento simbolo è la festa del fuoco a Giazza (“Waur Ljetzan”), celebrata ogni anno il 23 giugno.
Un altro simbolo è l’albero di tiglio (lint) presente al centro della piazza principale dei villaggi cimbri, sotto i cui rami fino all’Ottocento era amministrata la giustizia.

Per il cimbro di Giazza esiste un dizionario cimbro-italiano, e italiano-cimbro, consultabile online su questo sito.

Ecco un esempio di alcuni proverbi cimbri:

Dar gasinghe ist de spaise un dar balsam bomme leben / La speranza è il cibo e il balsamo della vita.

An gutar tag machet az net sai ûbel ‘z ganze jaar / Un buon giorno fa si che l’intero anno non sia cattivo.

Minsche un ofte vûllet in sekal / Il tanto ed il poco riempiono il secchio.

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