Helsinki

Sono arrivata ad Helsinki con una nave attraversando il Mar Baltico da Stoccolma. La rotta marina è una valida alternativa a quella aerea perché ti permette di sperimentare anche questo luogo che le popolazioni scandinave hanno navigato nel corso dei secoli e ne ha arricchito la cultura e la tradizione.

Giunta al porto si distinguono all’orizzonte le due chiese più importanti: quella luterana, di colore bianco, e quella ortodossa, di mattoncini rossi. Una fisarmonica nella piazza Mercato invita le persone e le accoglie a vivere questa nuova capitale. Da subito si percepisce la vicinanza alla Russia, le indicazioni sono riportate spesso in caratteri cirillici. La lingua finlandese è completamente diversa dalle altre lingue scandinave, infatti, non si riconoscono più le parole in questa città. Fortunatamente conoscono e parlano molto bene l’inglese.

La parte storica si sviluppa intorno al porto navale e l’ambiente è tranquillo per quanto riguarda il traffico mentre il clima, considerando che mi trovo nella stagione estiva, è molto fresco e forse questa condizione non invita molto a passeggiare, ma non a limitarmi ad assaggiare qualcosa al mercato. Infatti, ci sono tanti stands che propongono i menù più tradizionali come la zuppa di salmone, le acciughe fritte, il pesce bianco e anche piatti a base di carne di renna.

Man mano che si procede verso l’interno, quindi verso la stazione centrale, si lascia quell’ambiente marino per trovare le vie commerciali e finanziarie. La città non è particolarmente grande infatti ha solo una metropolitana ma una buona rete di tram. Probabilmente a causa della temperatura fresca anche i parchi non sono particolarmente vivi, così come l’utilizzo della bicicletta non è particolarmente indicato. Questo fattore non mi ha generato una buona impressione per quanto riguarda la vita sociale delle persone ma, una volta che mi sono resa conto delle strutture che hanno a disposizione, per il tempo libero e la cultura, il clima non diventa un limite anzi è uno stimolo per altro. A tal proposito sono rimasta molto colpita da una struttura chiamata Oodi, la biblioteca della città.

Oodi non è solo una biblioteca, è un luogo d’incontro, uno spazio pubblico urbano aperto a tutti.

Secondo la cultura finlandese l’accesso a una biblioteca pubblica è un diritto per tutti i cittadini. Le biblioteche pubbliche hanno il mandato di promuovere l’apprendimento continuo, il senso civico e la libertà di espressione, lo stesso per quelle universitarie. Un esempio architettonico e funzionale da prendere come riferimento, un luogo dove ogni persona può trovare il suo rifugio o il suo mondo a seconda degli interessi. Un luogo che crea un tessuto sociale inclusivo, positivo, stimolante e familiare a partire dai bimbi di pochi mesi, infatti, anche per loro è stato dedicato uno spazio appropriato all’interno della biblioteca. Non c’è limite di età in questa biblioteca e tutti insieme approfittano civilmente della condivisione della cultura.

Invece nelle belle giornate si può godere delle passeggiate lungo la costa, approfittare delle terme oppure cuocersi le salsicce o bersi una cioccolata calda al Cafè Regatta. Sicuramente ad Helsinki si può trovare sia la condizione che l’ambiente più adatto per ogni esigenza.

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